Centro Studi Astrologici Dikte
Facciamo parte di un unico sistema chiamato solare. Benvenuti !
Il movimento dei Pianeti ne scandisce il ritmo fuori e dentro di noi, qui vengono riportate esperienze vissute nel macro e nel microcosmo.
𝑵𝑰𝑬𝑵𝑻𝑬 𝑨𝑪𝑪𝑨𝑫𝑬 𝑷𝑬𝑹 𝑪𝑨𝑺𝑶
Questo è un principio chiave che dobbiamo fare nostro.
Tutto quello che accade ha un senso, anche se di primo acchito ci sfugge.
Come conseguenza ne deriva che ciò che ci accade è esattamente ciò che doveva accadere. La vita segue un suo corso e un suo flusso, con o senza il nostro permesso. Anche se facciamo fatica ad accettarlo quali esseri iper-razionali il punto porta al secondo principio, ovvero
𝑻𝑼𝑻𝑻𝑶 𝑪𝑰𝑶’ 𝑪𝑯𝑬 𝑨𝑪𝑪𝑨𝑫𝑬 𝑬’ 𝑼𝑻𝑰𝑳𝑬 𝑨𝑳𝑳𝑨 𝑴𝑰𝑨 𝑬𝑽𝑶𝑳𝑼𝒁𝑰𝑶𝑵𝑬
Ogni esperienza, ogni persona che incontro, arriva per insegnarmi qualcosa, anche e soprattutto persone d esperienze negative.
In questi casi è fondamentale ripetersi (possibilmente sul punto karate per chi conosce EFT):
• 𝘼𝙣𝙘𝙝𝙚 𝙨𝙚 𝙣𝙤𝙣 𝙨𝙤 𝙥𝙚𝙧𝙘𝙝é 𝙢𝙞 𝙨𝙩𝙖 𝙖𝙘𝙘𝙖𝙙𝙚𝙣𝙙𝙤 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙖 𝙘𝙤𝙨𝙖 𝙞𝙤 𝙡𝙖 𝙖𝙘𝙘𝙤𝙡𝙜𝙤 𝙚 𝙡𝙖 𝙖𝙘𝙘𝙚𝙩𝙩𝙤 𝙚 𝙢𝙞 𝙖𝙥𝙧𝙤 𝙖 𝙧𝙞𝙘𝙚𝙫𝙚𝙧𝙣𝙚 𝙞𝙡 𝙢𝙚𝙨𝙨𝙖𝙜𝙜𝙞𝙤 𝙚𝙫𝙤𝙡𝙪𝙩𝙞𝙫𝙤
Allo stesso modo
𝑻𝑼𝑻𝑻𝑶 𝑨𝑹𝑹𝑰𝑽𝑨 𝑬𝑺𝑨𝑻𝑻𝑨𝑴𝑬𝑵𝑻𝑬 𝑸𝑼𝑨𝑵𝑫𝑶 𝑫𝑬𝑽𝑬 𝑨𝑹𝑹𝑰𝑽𝑨𝑹𝑬 𝒆
𝑻𝑼𝑻𝑻𝑶 𝑭𝑰𝑵𝑰𝑺𝑪𝑬 𝑬𝑺𝑨𝑻𝑻𝑨𝑴𝑬𝑵𝑻𝑬 𝑸𝑼𝑨𝑵𝑫𝑶 𝑫𝑬𝑽 𝑭𝑰𝑵𝑰𝑹𝑬
Ovvero arriva né prima né dopo, bensì nel momento giusto in cui siamo pronti ad affrontarlo e se ne va quando ha esaurito il suo compito evolutivo. E noi non possiamo fare assolutamente niente per impedire ciò…solo imparare a seguire il flusso….lasciarsi andare…mollare le redini abbandonarsi …
𝙞𝙣𝙨𝙝𝙖𝙡𝙡𝙖𝙝 إِنْ شَاءَ ٱللَّٰهُ
Ricorda cosa afferma un detto zen: 𝒏𝒆𝒔𝒔𝒖𝒏𝒂 𝒈𝒐𝒄𝒄𝒊𝒂 𝒅𝒊 𝒑𝒊𝒐𝒈𝒈𝒊𝒂 𝒄𝒂𝒅𝒆 𝒏𝒆𝒍 𝒑𝒐𝒔𝒕𝒐 𝒔𝒃𝒂𝒈𝒍𝒊𝒂𝒕𝒐
E come ci ricorda A. Givaudan "𝑻𝒖𝒕𝒕𝒆 𝒍𝒆 𝒆𝒔𝒑𝒆𝒓𝒊𝒆𝒏𝒛𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒗𝒊𝒗𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒄𝒉𝒆 𝒍𝒂 𝒏𝒐𝒔𝒕𝒓𝒂 𝒂𝒏𝒊𝒎𝒂 𝒂𝒕𝒕𝒊𝒓𝒂 𝒂 𝒏𝒐𝒊 𝒑𝒆𝒓 𝒑𝒐𝒕𝒆𝒓 𝒄𝒓𝒆𝒔𝒄𝒆𝒓𝒆. 𝑷𝒊ù 𝒍𝒐𝒕𝒕𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒓𝒐 𝒒𝒖𝒆𝒍𝒍𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒍𝒂 𝒗𝒊𝒕𝒂 𝒄𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒑𝒐𝒏𝒆, 𝒑𝒊ù 𝒏𝒖𝒕𝒓𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒍𝒆 𝒏𝒐𝒔𝒕𝒓𝒆 𝒇𝒐𝒓𝒎𝒆 𝒑𝒆𝒏𝒔𝒊𝒆𝒓𝒐, 𝒑𝒊ù 𝒄𝒊 𝒊𝒏𝒅𝒆𝒃𝒐𝒍𝒊𝒂𝒎𝒐. 𝑸𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒍𝒂 𝒏𝒐𝒔𝒕𝒓𝒂 𝒂𝒏𝒊𝒎𝒂 𝒄𝒉𝒊𝒆𝒅𝒆 𝒖𝒏’𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆, 𝒏𝒖𝒍𝒍𝒂 𝒑𝒖ò 𝒇𝒆𝒓𝒎𝒂𝒓𝒍𝒂: 𝒎𝒂 𝒑𝒆𝒓𝒄𝒉é 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒂𝒄𝒄𝒂𝒅𝒂, 𝒄’è 𝒖𝒏 𝒑𝒂𝒔𝒔𝒂𝒈𝒈𝒊𝒐... 𝒅𝒊 𝒄𝒖𝒊 𝒏𝒐𝒏 𝒑𝒐𝒔𝒔𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒇𝒂𝒓𝒆 𝒂 𝒎𝒆𝒏𝒐, 𝒒𝒖𝒆𝒍𝒍𝒐 𝒅𝒊 𝒎𝒐𝒓𝒊𝒓𝒆 𝒓𝒊𝒔𝒑𝒆𝒕𝒕𝒐 𝒂 𝒄𝒊ò 𝒄𝒉𝒆 𝒄𝒓𝒆𝒅𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒆 𝒑𝒆𝒏𝒔𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒅𝒊 𝒆𝒔𝒔𝒆𝒓𝒆."
dott.ssa Chiara Pica
Ha liberato il cigno agganciato a una rete e lo ha momentaneamente tenuto tra le braccia e ha sentito il suo battito gradualmente calmarsi, poi il cigno ha avvolto il suo collo al suo.
Quanto è prezioso sentire la fiducia di un animale.
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Amate gli animali: Dio ha donato loro i rudimenti del pensiero e una gioia imperturbata. Non siate voi a turbarla, non li maltrattate, non privateli della loro gioia, non contrastate il pensiero divino. Uomo, non ti vantare di superiorità nei confronti degli animali: essi sono senza peccato, mentre tu, con tutta la tua grandezza, insozzi la terra con la tua comparsa su di essa e lasci la tua orma putrida dietro di te; purtroppo questo è vero per quasi tutti noi.
(Fëdor Dostoevskij)
Ogni volta che proviamo ad estinguere una memoria (collettiva-storica o personale) questa si ripresenta come un trauma , nel senso “tedesco” in cui träum è il sogno ma anche un fantasma, un’illusione.
Proprio come un Lago estinto, che in certi periodi dell’anno torna come nebbia-fantasma.
In fondo dentro di noi siamo (e non siamo) tutti come quel lago. E come la nebbia.
La porta del ♐️ Sagittario
Che porta Saragozza, associata nella cosmografia della città, al segno dei ♊️ ospitasse nella sua struttura la sede della associazione dei sordomuti potrebbe avere il suo perché. Il Segno dei gemelli è associato alla comunicazione e allo scambio, che intervenga per aiutare chi, proprio in questo scambio possa avere difficoltà lo trovo estremamente compensativo
indicazioni d' epoca.........❤❤
UN LIBRO ALIENO?
…
Se chiedeste ad un grandissimo esperto di libri se, secondo lui, sulla Terra esiste un “libro alieno”, vi risponderebbe di sicuro: “forse uno, ma non ne possiamo essere sicuri”. Di che libro si tratta?
…
In realtà questo libro non ha un nome vero e proprio. Porta il nome di un antiquario che lo acquistò nel 1912, e si chiama quindi “Manoscritto Voynich”. Studiosi e scienziati di mezzo mondo lo studiano da circa un secolo, ma nessuno riesce a trovare la chiave di questo rompicapo.
…
Gli esami al radiocarbonio dicono che il libro dovrebbe risalire al 1400 d.C. circa. Ma questa è l’unica cosa di cui abbiamo la certezza. Per il resto, si brancola nel buio. Cosa ha di così particolare questo libro, da farlo considerare “alieno” a molti? Il libro è scritto in una lingua inesistente, mai vista prima sulla faccia della Terra. Utilizza un alfabeto di cui noi non siamo a conoscenza. Un paio di anni fa un ricercatore ha asserito che si trattasse di una lingua preromanza, ma non ha portato prove di questo, solo una sua intuizione. Molti giornali asserivano che era stata trovata “la chiave”. Successivamente la teoria è finita presto nel dimenticatoio.
…
Ma non è tutto. Il libro è riccamente illustrato a mano. Da questo si può capire vagamente il tema di ogni sezione del libro. Ma piuttosto che aiutarci a sciogliere il mistero, queste illustrazioni lo complicano enormemente. Ad esempio, la prima parte del libro sembra essere un trattato di botanica, e vengono raffigurate decine di piante. Ma secondo i botanici, queste piante (anche se simili alle nostre) sono specie che in gran parte non esistono sulla Terra. Ma allora da dove sono state tratte?
…
Compaiono donne collegate e stranissime tubature, come in un marchingegno. Strani bulbi, strutture che sembrano descrivere un pianeta. Ma in realtà nessuno sa che cosa siano. Il libro è stato scritto da un “dotto impazzito”? Oppure un amanuense del 1400 ha voluto ricopiare, a modo suo, un testo antichissimo che aveva ritrovato chissà dove?
…
La prestigiosa università di Yale rende pubblico a tutti il testo in formato PDF, sperando che qualcuno riesca a decifrarlo. A dire il vero, esiste un precedente. Nel suo racconto, Platone asserisce che un politico del passato, Solone, ebbe accesso ad un testo antichissimo che era stato tradotto in egizio dai sacerdoti di Sais. Da quel testo lui aveva appreso moltissime nozioni sul passato dell’umanità. Una di questa riguardava l’esistenza del “Popolo dei Ma”, che poi lui tradusse in greco con il nome di “Atlantide”. Il “Manoscritto Voynich” è un altro testo simile? Purtroppo, stavolta, sembra mancare il traduttore.
…
Ma nonostante questo, le prove che ci sono state civiltà scomparse oltre a quelle da noi conosciute sono sempre più evidenti.
"LE POSSIBILITÀ DELL'IMPOSSIBILE
Uriel Crua
Lo avreste mai detto prima del 9 marzo 2020 che sessanta milioni di Italiani sarebbero stati costretti a restare a casa, cantando dai balconi, potendo portar fuori il cane ma non i propri figli, potendo uscire solo per la spesa e solo uno per famiglia, e che poi la "libertà" sarebbe stata restituita sotto forma di premialità concessa al "gruppo di appartenenza" che si sarebbe comportato meglio vedendosi assegnato un colore prima, e un pass dopo, che gli avrebbe permesso di muoversi sul territorio.
Fate prassi della Memoria. Tornate a quegli istanti assurdi.
Quello che è successo in quei mesi è stato uno shock volontariamente procurato, uno shock che ha permesso di allargare una dogana percettiva prima inattaccabile.
Da quel momento ogni cosa sarebbe stata plausibile.
L'esperimento sociale (già anticipato in scala ridotta con l'orrore Lorenzin) fu positivo per chi lo impose, e nessuno avrebbe posto argini a successivi soprusi.
Concedere corpo e libertà per paura, in cambio di un malriposto senso di sicurezza, ha dato il via a una frana collettiva che è ancora in corso.
È stata la breccia che ha reso possibile l'impossibile col consenso della popolazione tutta.
Non ci si stupisca più di alcunché.
Non abbiate fiducia alcuna nelle Istituzioni, pubbliche o private che siano.
Le Istituzioni sono pietre miliari a presidio dell'Impero che ha bisogno di schiacciarvi tutti."
I COLORI DELLE STELLE CADENTI
Al contrario di quanto si pensa, in estate non è la notte di San Lorenzo il momento migliore per guardare le stelle cadenti, ma quella fra il 12 e il 13. Stasera quindi, non ci sarà il massimo dell'attività dello sciame di meteore denominate Perseidi, anche se comunque sarà possibile osservarle.
Per prepararci al meglio, scopriamo perché le meteore non sono tutte uguali. ll colore della luce prodotta dalle meteore dipende, infatti, dalla loro composizione chimica perché le diverse sostanze di cui sono composte producono colori differenti mentre bruciano nell'atmosfera terrestre. Lo stesso principio lo osservi nei fuochi d'artificio. Si usano sostanze differenti per produrre più colori. Generalmente le meteore sono bianche ma in alcuni casi può capitare di di vederle di colore:
- verde-blu se l’elemento dominante nella roccia è il magnesio,
- giallo-verde se composta da ferro e nickel,
- viola se è fatta principalmente da calcio,
- rossa perché durante il processo di vaporizzazione degli strati esterni può liberare ossigeno e l’azoto,
- arancione se è il sodio a dominare.
La prossima volta che vedi una stella cadente fai caso al colore... potresti scoprire di cosa è fatta 🙂
Co****ni delinquenti in una macedonia di stupidità
Da Marevivo Onlus
L’ ULTIMO FRATINO rimasto nella spiaggia della ex colonia Bolognese non ce l’ha fatta.
Come riporta l’ornitologa Roberta Corsi “Dopo il megaconcerto di venerdì si è rintanato ed è morto di stenti”.
Già, perché a causa di un evento organizzato alla Rimini Beach Arena, il nostro fratino, che si nutre camminando lungo le spiagge, si è ritrovato assediato e circondato da migliaia di piedi. Spaventato, si è nascosto, ma non potendo più muoversi non ha potuto trovare sostentamento.
Al suo posto, sulla spiaggia, solo “vomito, escrementi e bottiglie di alcolici”, ha denunciato ancora Corsi.
A cosa è servito l’ennesimo evento sulla spiaggia? A portare distruzione là dove c’era la vita, quella di una specie in pericolo. Ecco perché c’è ancora bisogno di dire no ai grandi eventi sulle spiagge, perché è fondamentale proteggere i nostri litorali, per il nostro bene e per quello di chi non ha voce.
Firma su ✍️ Change.org/NoGrandiEventiSulleSpiagge
LAV Sea Shepherd Italia Coordinamento Italiano Tutela Ambienti Naturali dai Grandi Eventi ENPA Onlus - Ufficio stampa
⭐️⭐️⭐️🪸🐬🌊 Buongiorno ☀️good Morning⭐️🌟✨⛱️Bonjour 🪸🏖️♈️⛎♉️♐️♎️
UN ESAGONO SU SATURNO
Ogni lato dei sei misura quasi 14.000 Km (più del diametro della Terra), e la sua forma è facilmente assimilabile dalle nostre menti, attratte da sempre dalle simmetrie che troviamo molto spesso in Natura. Si tratta della famosa struttura a forma di esagono sul Polo Nord di Saturno. Questa foto della sonda Cassini ce la mostra con estremo dettaglio.
Circa 3 anni fa un team di ricercatori dei Paesi Baschi, utilizzando i dati atmosferici analizzati "di taglio" dalla Cassini e incrociandoli con quelli di Hubble che hanno ripreso l'oggetto dall'alto, ha scoperto che l'esagono è composto da strati più o meno uniformi. Almeno sette, per l'esattezza.
La sovrapposizione di questi strati, composti da microparticelle ghiacciate (date le temperature che arrivano anche a -180°), parte dalle nubi e si estende verso l'altro per oltre 300 Km.
La forma ad esagono sembrerebbe legata alla presenza di una corrente "a getto" (un intenso flusso d’aria canalizzato) che corre a centinaia di chilometri orari provocando onde di gravità atmosferiche (da NON confondere con le onde gravitazionali, che sono tutt'altra storia), come accade qui sulla Terra.
Quello che è certo, è che si tratta di una peculiarità più unica che rara nel nostro Sistema Solare, e gli occhi della sonda Cassini ci hanno reso spettatori in prima fila.
- Stefano
Crediti foto: Nasa-Jpl-Caltech-Space Science Institute
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L'interpretazione del tema natale è la prova del nove per ogni aspirante astrologo.
Dal prossimo autunno inizieremo su zoom un percorso di lezioni pratiche su questo tema così complesso e affascinante.
Approfondiremo la natura e il ruolo dei pianeti lenti (Giove e Saturno) e generazionali (Urano, Nettuno e Plutone) e dei cicli di aspetti che tra loro formano e ogni quanto avvengono.
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❤️
C’è una gattina in Sardegna che finisce in un cappio-trappola.
Col collo stritolato.
La trova Sonia, per caso.
Pensa che ormai non ci sia più nulla da fare.Piange.
Del collo non resta quasi più nulla,la trachea è nuda.
Eppure la gattina sopravvive.
Un miracolo.
Sonia le fa una promessa:
"Tieni duro....mi prenderò cura io di te e ritornerai ad essere come gli altri gatti!"
Era il 2016, siamo a Muravera.
Sonia, grazie ad un’amica, costruisce un bustino per tenere il collo della gattina.
Il bustino regge.
La gattina diventa “speciale”.
Le dà anche un nome speciale:
Miccia Divina.
L’idea però è quella dell’intervento chirurgico di ricostruzione del collo. Intervento complicato.
Trascorrono 5 anni.
Dopo tante ricerche Sonia trova un chirurgo e un’anestesista disposti a eseguire l’intervento.
Che riesce.
Tra pochi giorni la gattina potrà togliersi il bustino che ha portato per tutta la vita.
Onore a te piccola Guerriera.
Onore te Sonia.
Dal Web
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Scandalizzatevi pure, ma mentre scattavo quella foto il mio cane dava un bacio sulle labbra a mia figlia. Mia figlia magari crescerà volendo bene a quel cane adottato tre anni fa, crescerà sapendo che quel cane se maltrattato sentirà dolore e tristezza e che
la tristezza e il dolore è uguale per tutti
E mentre voi vi scandalizzate, magari non vi accorgerete che il cellulare in mano a vostro figlio è un'arma ancora più pericolosa di quel bacio.... e che magari i vostri figli crescono giocando ad un videogame dove uccidere fa guadagnare punti e il dolore lo conosceranno sotto un'altro aspetto.
Il mondo ha bisogno di baci, tanti baci
e poche chiacchiere.
Web
La gente obbedisce per paura credendo che obbedendo prima o poi finisca,ma non sa che finché obbedisce non finirà mai.
. abbandonati a se stessi, continueranno — generazione dopo generazione, secolo dopo secolo — a lavorare, generare e morire, privi non solo di qualsiasi impulso alla ribellione, ma anche della capacità di capire che il mondo potrebbe anche essere diverso ..
G. Orwell
La ronda dei carcerati, Vincent van Gogh, 1890
Jane Birkin è morta a 76 anni.
L'artista di origine britannica aveva trovato la fama in Francia, dopo l’incontro con il cantante Serge Gainsbourg.
La loro canzone 'Je t'aime... moi non plus' l'ha resa famosa in tutto il mondo.
Jane Birkin aveva uno stile naturalmente chic anche indossando solo scarpe da tennis slacciate, maglietta bianca e blue jeans.
Innamorata della Francia e dei francesi, la Birkin ha vissuto una vita intensa, autodeterminandosi e scegliendo sempre da che parte stare. Ha sostenuto le sue cause e le sue eroine: Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace nel 1991, prima di cadere in disgrazia per aver collaborato con la giunta birmana; Christiane Taubira, ministro della Giustizia francese dal 2012 al 2016, che una parte della politica e dell’opinione pubblica francese voleva "rimandare in Africa a mangiare banane".
Una vera e propria icona pop, tutto in Jane Birkin era attivismo. Partendo banalmente dal look. Nel 2004, Mickaël Furnon, cantante e compositore del gruppo Mickey 3D, ha scritto una canzone, "Je m'appelle Jane", sotto forma di dialogo con la ‘fastidiosa’ icona pop che aveva sempre una risposta per tutto. Parte del dialogo dice: "Dimmi, Birkin, perché non sei ingrassata man mano che invecchiavi? Sei ancora bella come prima." "È perché sono intelligente." Intelligente, sicuramente. Jane Birkin era leggera eppure profonda.
La sua vita, a parte Gainsbourg, è stata un'avventura senza soluzione di continuità: dischi, film, teatro, amori a prima vista e duri colpi.
Nel 1967, Gainsbourg attraversò la Manica per registrare "Comic Strip", una canzone ispirata al fumetto Barbarella di Jean-Claude Forest. A metà maggio 1968, trovò Birkin sul set di “Slogan” di Pierre Grimblat. Gli aveva portato, avrebbe detto in seguito, "l’elemento femminile".
Un anno dopo, l'Inghilterra fu scandalizzata, così come la Francia e il Vaticano, da "Je t'aime... moi non plus", una melodia affannosa, un duetto d'amore ineguagliabile (registrato inizialmente da Brigitte Bardot, di cui Gainsbourg era stato innamorato). La canzone l'ha resa famosa in tutto il mondo, e le è rimasta addosso, soprattutto nel Regno Unito, dove i giornalisti più seri (quelli della BBC) non potevano, diceva, fare a meno di farle domande "fastidiose”.
Jane Birkin cantava, Birkin viveva; era anche un'attrice e amava i film. Nel 1969, recitò in La piscina di Jacques Deray, con Romy Schneider, Alain Delon e Maurice Ronet. E sarebbe diventata una star popolare in Francia, interpretando un "adorabile id**ta" al fianco di Pierre Richard in “La moutarde me monte au nez” (1974). Nel frattempo, nel 1971, dopo la nascita di Charlotte, si prese una pausa. Nel 1973, fu l'amante di Bardot in “Don Juan, ou si Don Juan était une femme”, di Roger Vadim. Nel 1975, interpretò uno dei ruoli principali nel primo film da regista di Serge Gainsbourg, “Je t'aime moi non plus”, caratterizzato da ambiguità e trasgressione.
Uno dei suoi maggiori rimpianti era quello di essere diventata attrice tardivamente. Diceva di essersi rivelata un'attrice credibile in “La Fille prodigue” di Doillon nel 1981. "Era la prima volta che qualcuno che faceva film cosiddetti 'intellettuali' pensava a me."
Ha poi girato con Jacques Rivette , James Ivory, Alain Resnais e Jean-Luc Godard. Varda le ha dedicato un lungometraggio, “Jane B. par Agnès V. “ Jane Birkin ha realizzato il suo primo lungometraggio da regista nel 2007, “Boxes”, che ha riunito Geraldine Chaplin, Natacha Régnier e sua figlia Lou Doillon.
Con il suo misto di seduzione e intelligenza, la sua facilità nel mostrare i suoi sentimenti quasi con modestia, occupava un posto speciale nella mappa delle star francesi.
Nel 1994 Birkin tornò a Londra. Il pretesto era quello di onorare la memoria di Gainsbourg al Savoy Theatre per una notte. Ma in quell’ occasione un agente le offrì il ruolo di Andromaca in “Le donne di Troia” di Euripide, diretto da Annie Castledine al National Theatre. Nel 2005 e nel 2006 ha anche interpretato Sofocle e Shakespeare in Francia e Gran Bretagna.
"Mi chiamo Jane e puoi andare all'inferno", cantava la protagonista della canzone di Mickaël Furnon.
Ma le dee stanno sull’Olimpo.
Riposa in pace, Jane.
Jane Birkin è morta a 76 anni.
L'artista di origine britannica aveva trovato la fama in Francia, dopo l’incontro con il cantante Serge Gainsbourg.
La loro canzone 'Je t'aime... moi non plus' l'ha consacrata come icona di bellezza e sensualità in tutto il mondo.
Jane Birkin era naturalmente elegante anche indossando una maglietta bianca e un paio di jeans.
Innamorata della Francia e dei francesi, la Birkin ha vissuto una vita intensa, autodeterminandosi e scegliendo sempre da che parte stare. Ha sostenuto con forza ciò in cui credeva.
Una vera e propria icona pop, tutto ciò che Jane Birkin faceva era permeato di impegno e attivismo sociale e politico. Anche solo banalmente a partire dal suo look.
Nel 2004, Mickaël Furnon, cantante e compositore del gruppo Mickey 3D, scrisse una canzone, "Je m'appelle Jane", quasi un dialogo con la ‘fastidiosa’ icona pop che aveva sempre una risposta per tutto.
Parte del dialogo dice: "Dimmi, Birkin, perché non sei ingrassata man mano che invecchiavi? Sei ancora bella come prima." "È perché sono intelligente." Intelligente, sicuramente. Jane Birkin era eterea eppure profonda. Innocente eppure sensualissima.
La sua vita, a parte Gainsbourg, è stata una continua e ininterrotta avventura: dischi, film, teatro, amori a prima vista e duri colpi, come la morte della figlia.
Gainsbourg conobbe Jane Birkin sul set di “Slogan” di Pierre Grimblat. Gli aveva portato, avrebbe detto in seguito, "l’elemento femminile".
Un anno dopo, l'Inghilterra fu scandalizzata, così come la Francia e il Vaticano, da "Je t'aime... moi non plus", una melodia affannosa, un duetto d'amore ineguagliabile (registrato inizialmente da Brigitte Bardot, di cui Gainsbourg era stato innamorato). La canzone l'ha resa famosa in tutto il mondo, e le è rimasta addosso, soprattutto nel Regno Unito, dove i giornalisti più seri (quelli della BBC) non potevano, diceva, fare a meno di farle domande "fastidiose”.
Jane Birkin cantava, Birkin viveva; era anche un'attrice e amava i film. La ricordiamo di una bellezza folgorante seppur in una piccola parte in Blow up (1966), di Michelangelo Antonioni. Nel 1969, recitò in La piscina di Jacques Deray, con Romy Schneider, Alain Delon e Maurice Ronet. E sarebbe diventata una star popolare in Francia, interpretando un "adorabile id**ta" al fianco di Pierre Richard in “La moutarde me monte au nez” (1974). Nel frattempo, nel 1971, dopo la nascita di Charlotte, si prese una pausa. Nel 1973, fu l'amante di Bardot in “Don Juan, ou si Don Juan était une femme”, di Roger Vadim. Nel 1975, interpretò uno dei ruoli principali nel primo film da regista di Serge Gainsbourg, “Je t'aime moi non plus”, caratterizzato da ambiguità e trasgressione.
Uno dei suoi maggiori rimpianti era quello di essere diventata attrice tardivamente. Diceva di essersi rivelata un'attrice credibile in “La Fille prodigue” di Doillon nel 1981. "Era la prima volta che qualcuno che faceva film cosiddetti 'intellettuali' pensava a me."
Ha poi girato con Jacques Rivette , James Ivory, Alain Resnais e Jean-Luc Godard. Varda le ha dedicato un lungometraggio, “Jane B. par Agnès V. “ Jane Birkin ha realizzato il suo primo lungometraggio da regista nel 2007, “Boxes”, che ha riunito Geraldine Chaplin, Natacha Régnier e sua figlia Lou Doillon.
Con il suo misto di seduzione e intelligenza, la sua facilità nel mostrare i suoi sentimenti quasi con modestia, occupava un posto speciale nella mappa delle star francesi.
Nel 1994 Birkin tornò a Londra. Il pretesto era quello di onorare la memoria di Gainsbourg al Savoy Theatre per una notte. Ma in quell’ occasione un agente le offrì il ruolo di Andromaca in “Le donne di Troia” di Euripide, diretto da Annie Castledine al National Theatre. Nel 2005 e nel 2006 ha anche interpretato Sofocle e Shakespeare in Francia e Gran Bretagna.
"Mi chiamo Jane e puoi andare all'inferno", cantava la protagonista della canzone di Mickaël Furnon.
Ma le dee stanno sull’Olimpo. E Jane ci sorride radiosa dal punto più alto del monte sacro agli dei.
Riposa in pace, Jane.
LA SARDEGNA È STATA UNA COLONIA DI ATLANTIDE?
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La bellissima isola della Sardegna, nel suo lontano passato, è stata una colonia di Atlantide? Se il testo di Platone è corretto, allora esiste una concreta possibilità che questo sia accaduto.
…
La zona in cui con ogni probabilità si trovava la terra madre di Atlantide era situata in una “quasi isola” creata dal gigantesco corso d’acqua Tamanrasett, in un territorio compreso tra l’attuale Mauritania e il Marocco. Oggi quel fiume si è prosciugato, e di conseguenza la “quasi isola” è scomparsa.
…
Secondo Platone, gli Atlantidei non si fermarono nella loro terra. Infatti, nel dialogo “Timeo”, Platone dice: “Inoltre, gli uomini di Atlantide avevano sottomesso parti della Libia all'interno delle “Colonne d’Ercole”, fino all'Egitto, e dell'Europa fino alla Tirrenia (l’Italia). Questa vasta potenza, riunita insieme, si sforzò di sottomettere in un colpo solo il nostro paese, il vostro e l'intera regione al di qua dello Stretto”.
…
Secondo Platone, oltre 11.000 anni fa, gli Atlantidei colonizzarono vaste aree del bacino mediterraneo. Secondo il filosofo, arrivarono anche in “Tirrenia”, ossia in Italia (infatti il mar Tirreno bagna ancora oggi il nostro paese).
…
E quindi piuttosto naturale pensare che se dalla zona dello stretto di Gibilterra si vuol giungere in Italia, è logico che i navigatori abbiano incontrato prima la Sardegna. Quindi è coerente pensare che, secondo il racconto di Platone, alcune colonie di Atlantide sorgessero in Sardegna oltre 11.000 anni fa.
…
Ovviamente non parliamo della Sardegna come la conosciamo noi oggi. La Sardegna di 11.000 anni fa era una unica isola con la Corsica. Attorno a sé aveva una estesa pianura che arrivava quasi a toccare la Toscana.
…
Circa 10.000 anni fa i ghiacciai del Nord Europa e del Nord America si sciolsero, e il livello delle acque è progressivamente salito di 130 metri. Da allora le acque non si sono mai più ritirate. Qualsiasi insediamento o colonia della civiltà di Atlantide, sicuramente si trovava nelle pianure lungo le coste. Questo vuol dire che le eventuali colonie di Atlantide si trovano ancora sotto oltre 100 metri d’acqua, fango, e vegetazione. Chissà se con le nuove tecnologie un giorno troveremo qualcosa.
…
Molte civiltà subirono lo stesso destino, a causa dei cambiamenti che ci sono stati sulla Terra. Forse più di quante noi immaginiamo.
…
L’articolo continua sul libro:
HOMO RELOADED – 75.000 ANNI DI STORIA NASCOSTA
Puoi trovare una copia del libro a questo link
https://www.amazon.it/dp/B0BLYBDF69
E’ PIÙ FORTE DI ME
Quante volte sentiamo le persone esprimersi con queste frasi ( o le pronunciamo noi stessi):
-HO DOVUTO FARLO
-NON RIESCO A LASCIARLO
-non posso cambiare lavoro
-E’ più forte di me
-Non ho avuto scelta
-Non so perché l’ho fatto
Secondo alcuni autori e maestri tra cui Gurdjeff, viviamo in uno stato di sonno, dal quale, se va bene, ci destiamo soltanto per alcuni istanti.
In questo stato di addormentamento siamo come delle auto (auto-mi), ma a guidare non c’e’ la nostra volontà,non ci siamo noi con la nostra personalità e meno che mai con la nostra essenza: a guidare quindi ci sono altri.
E chi sono questi altri ?
Il nostro inconscio
L’inconscio familiare
L’inconscio sociale
Condizionamenti di vario tipo
Un aspetto che non consideriamo spesso sono le influenze delle forme pensiero.
Queste forme pensiero sono pacchetti di pensieri, emozioni, comportamenti, frasi preconfezionati che scendono su di noi e che noi assorbiamo senza rendercene conto.
In larga parte esse sono entità galleggianti che entrano nel nostro campo aurico.
Prendete la forma pensiero ‘paura di ammalarsi’ ad esempio.
Non tutti ce l’ hanno perché questa forma deve trovare la ‘serratura’ combaciante.
La persona assorbe del tutto passivamente e inconsapevolmente il copione della forma-pensiero, ed inizia ad agire e parlare secondo quella.
Ora potete vedere che molte persone, anche famose, anche i politici, sono del tutto rapiti e imbambolati da queste forme pensiero.
HO DOVUTO FARLO, DOVETE FARLO E’ GIUSTO COSÌ, ripetono come sotto un incantesimo.
E ne sono convinti, badate bene: sono del tutto identificati col personaggio e col copione.
Un po’ come Jessica Rabbit, il fumetto diceva ‘ non sono cattiva, mi disegnano così’
La persona magari un po’ più sveglia, immediatamente percepisce un’incongruenza, qualcosa che non torna.
Questi copioni si creano in altre dimensioni ed hanno la funzione di mantenere le persone addormentate.
Una buona domanda potrebbe essere: come si creano queste forme pensiero?
A questo risponderò soltanto a poche persone perché solo poche accettano la risposta.
Una delle più potenti forme pensiero è quella della PAURA.
La paura è un potentissimo sonnifero e anche un attivante comportamentale che spinge continuamente a far qualcosa per placare questa paura.
So che vi sembrera’ strano perché la paura muove ansia, insonnia, e attivazione psico fisica in generale, ma il risultato di ciò è una visione a tunnel, che vi fa vedere praticamente il 5% di quello che e intorno a voi, cioe’ crea e mantiene uno stato tale di sonno per cui si vive ma si diventa qualcosa di non del tutto umano.
E la paura è soprattutto paura di aprire questa visuale e ampliarla, perché quella visuale anche se ristretta e spaventosa, è diventata la nostra ‘casa-gabbia’.
NON POSSO FARLO
NON POSSO ANDARMENE
NON SO PERCHÉ L’ho fatto
l’IO non è padrone a casa sua diceva Freud.
Noi non siamo padroni a casa nostra e nemmeno i politici, i cantanti, gli attori, lo sono.
Il grande paese dei balocchi che e’ questo pianeta, sforna ogni giorno milioni di bambini-adulti con code e orecchie da asino, che vogliono solo divertirsi e prendere cose gratis, pensando che questo ad un certo punto non si paghi.
Entrano per essere intrattenuti, e finiscono al circo ad essere frustati, costretti ad intrattenere altri asini.
Tutti prima o poi siamo stati attori inconsapevoli di qualche copione che ci ha portato a ragliare come asini.
Pochi si rendono conto, ad un certo punto di essere in un circo.
Pochissimi sanno come uscirne.
Alcuni tornano a casa e diventano veri bambini e poi veri adulti .
La favola della buona notte e’ finita.
_ClaudiaCrispolti_
Quentin monge art
LA COSTELLAZIONE DEL MESE : CANCRO
Cancro è il nome latino usato per indicare il granchio o gambero. La scelta di questo animale per rappresentare l’ingresso apparente del Sole nella parte del cielo che contiene le stelle appartenenti alla costellazione del Cancro è molto appropriata. Il granchio è infatti un crostaceo noto per il suo modo di camminare che indietreggia obliquamente e che ricorda il moto apparente del Sole quando entra in Cancro e raggiunge la sua massima declinazione nord. Il mito ci racconta che Hera-Giunone aveva posto il granchio tra le stelle per premiarlo dato che questo animaletto aveva addentato un piede di Ercole, eroe odiato e contrastato in ogni modo dalla dea, durante la sua battaglia contro l’ Idra di Lernia.
Nell’antica Mesopotamia, il segno del Cancro veniva rappresentato da una tartaruga, a Creta da un polipo mentre in Egitto dallo scarabeo sacro, il dio Khepri, che i sacerdoti di Eliopoli avevano trasformato in divinità solare, e più precisamente nell’aspetto mattiniero del Sole. Khepri era chiamato anche lo “scarabeo del cuore”, poiché un piccolo scarabeo scolpito nella pietra con incise le formule del Libro dei Morti veniva posto nelle mummie dei defunti in corrispondenza del cuore. Questo speciale rapporto fra il Cancro/scarabeo sacro e il regno dei morti portò i platonici a denominare il Cancro “porta degli uomini”, per indicare il passaggio attraverso il quale si credeva che le anime entrassero in questo mondo per poi incarnarsi.
Al Debaran